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Nozioni di vela

Nozioni fondamentali di vela
 

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A vela su Wendy
 
Siate davvero i benvenuti a bordo della nostra barca a vela: “Wendy” tecnicamente denominata “sloop”. Vi si prospetta una esperienza interiore e a stretto contatto con la natura. Nonostante ciò, per navigare sul mare e a vela potrebbero esservi utili poche e brevi nozioni e informazioni di base. In realtà, la cultura e la didattica della barca, della vela e della navigazione sono ben altra cosa: un campo molto più vasto e complesso che noi soltanto lambiremo.

Toccheremo i seguenti punti:

1- l’imbarcazione e gli scafo
2- l’alberatura e le manovre fisse
3- le manovre correnti
4- la barca e il vento
5- le andature
6- come manovrare a vela
7- i venti
8- i nodi
 

1-l’imbarcazione e lo scafo

Wendy è armata di un solo albero, di una vela principale infierita nell'albero che si chiama randa e di una vela a prua rollata nello strallo che si chiama nel nostro caso genoa generalmente chamato fiocco. 


Un po’ di terminologia:

Scafi: di destra e di sinistra, delimitano longitudinalmente l’imbarcazione.
Prora o Prua: la parte anteriore dell’imbarcazione. 
Poppa: la parte posteriore dell’imbarcazione. 
Dritta: il lato destro dell’imbarcazione.
Sinistra: il lato sinistro dell’imbarcazione.
Opera viva: la parte immersa dello scafo.
Opera morta: la parte emersa dello scafo.
Battagliola: parapetto di sicurezza formato da pulpiti, candelieri e draglie, è una protezione  per non cadere in mare.
Ponte: il “pavimento” della barca.
Pozzetto: zona protetta aperta ove l’equipaggio manovra.
Tuga: rialzo fissato al ponte.

2-l’alberatura e le manovre fisse o dormienti

L’alberatura è costituita dall’albero e dal boma.
L’albero è l’elemento di sostegno delle nostre vele.
Il boma è un profilo di alluminio o carbonio orizzontale che porta la base della randa
Manovre fisse sono i cavi in genere di acciaio che sorreggono l’albero.
Affinché l’albero non cada, specialmente quando è sotto lo sforzo delle vele e sollecitato dal rollio e dal beccheggio, esso è bloccato nella sua posizione da appositi cavi in acciaio, le manovre fisse che si suddividono in:
sartie che lo sostengono nel senso traversale,
stralli che lo sostengono longitudinalmente (prua/poppa). 
Sullo strallo di prua viene avvolto il fiocco, quello a poppa viene detto paterazzo


3-le manovre mobili o correnti

Le manovre correnti sono cime (scotte o drizze) che hanno la funzione (in genere) di muovere una vela, cazzando (tirando) o lascando (allentando).
Le manovre correnti sono: le drizze, cime che servono a issare e ammainare le vele, le scotte, cime che servono a regolare le vele, per il fiocco ve ne sono due, i cui dormienti sono fissati ad un angolo della vela e i correnti arrivano in pozzetto, passando ciascuno su uno dei due lati dell’imbarcazione, l’ammantiglio, cima che serve a sostenere il boma.


4-la barca e il vento


D’ora in poi il mondo per noi che andiamo a vela si divide in due parti: sottovento e sopravento


Quando il vento colpisce un’imbarcazione da un lato (lato sopravento) si dice che l’imbarcazione ha le mure da quel lato, le vele sono bordate dal lato opposto (lato sottovento), per cui avremo: mure a dritta, vele a sinistra, mure a sinistra, vele a dritta



5-le andature


L’andatura è l’angolo formato dalla direzione del vento e dalla direzione di avanzamento della barca. E’ il concetto base della navigazione a vela. La si stabilisce in base alla direzione di provenienza del vento e alla prora dell’imbarcazione.



In ogni momento della nostra navigazione dobbiamo esser consapevoli della direzione del vento. Le mura di una barca sono stabilite sempre dalla posizione del boma, che si trova sempre sul lato opposto alla mura. Dividiamo lo schema delle andature in due semi circonferenze e consideriamo l’andatura di poppa il punto a 180° e la direzione di provenienza del vento il punto a 0°. Dalla direzione del vento abbiamo un angolo di 90° (45° a sinistra e 45° a dritta) che viene chiamato ANGOLO MORTO. Una barca con la prua posta in direzione di questo angolo avrà le vele che sbattono, non catturano il vento e quindi si ferma. Per iniziare a vedere le nostre vele gonfiarsi e la barca avanzare dobbiamo quindi uscire da questo angolo morto. Lo possiamo fare sia a dritta che a sinistra, le due semicirconferenze sono identiche rispetto all’andatura, sono differenti per le mure che avrà la nostra barca. Ci troveremo quindi di BOLINA, cioè l’andatura più prossima all’angolo morto. Le nostre vele sono piatte e ben cazzate: le scotte che servono a regolare le vele sono “tirate” al massimo o quasi. Poggiamo e entriamo in andatura di TRAVERSO. In questo momento l’angolo formato dall’asse longitudinale della barca e dalla direzione del vento è compreso tra gli 80° e i 100°. Per la maggior parte delle imbarcazioni è l’andatura più veloce. Il traverso divide anche le andature in due categorie: le andature controvento e le andature portanti che vanno dal traverso alla poppa. Continuiamo a poggiare e a lascare le scotte delle nostre vele ed arriviamo nell’andatura di LASCO, le vele sono belle gonfie e tonde, la barca è più dolce al timone, il vento sembra diminuito. Laschiamo e poggiamo ancora e raggiungiamo l’andatura di GRAN LASCO. Il vento sembra calare sempre di più. Un ‘ulteriore poggiata e arriviamo in POPPA PIENA. La nostra barca sembra lentissima, ma è solo apparenza... quando avremo il vento a poppa perfettamente a 180° (a fil di ruota) potremo fare un'andatura a FARFALLA.


6-come manovrare a vela


Introduciamo ora alcuni verbi marinari: ORZARE e POGGIARE. VIRARE e STRAMBARE o ABBATTERE.

Orzare significa portare la prua della barca verso la direzione del vento.



Poggiare significa allontanare la prua della barca dalla direzione del vento.


Virare:

Virando cambiamo le mure alla nostra barca. Per farlo dobbiamo fare due cose: attraversare l’angolo morto nella direzione del vento. Ci mettiamo in andatura di bolina stretta e facciamo in modo che la nostra barca abbia un buon abbrivio (velocità propria o inerziale). Il timoniere chiama la virata, cioè avvisa tutto l’equipaggio che sta per virare. Quando tutti hanno dichiarato di essere pronti, il timoniere dichiara che vira e orza con decisione. La prua della barca entra nell’angolo morto, le vele iniziano a sbattere. Grazie all’abbrivio acquisito nella bolina precedente la prua passa l’angolo morto. Viene lascato completamente il fiocco, per essere cazzato nuovamente, ma questa volta per le nuove mure. Bisogna però ricordarsi di stare molto attenti al boma! Poiché in virata si cambiano mure e quindi il boma passa da dritta a sinistra o viceversa. In qualunque caso il boma passa con grande energia e velocità sopra le nostre teste. Quindi si viraaaaaa !!!!  ATTENTI AL BOMA !!!!


Strambare o Abbattere

Vediamo ora la virata in poppa o strambata. In questo caso siamo in andatura di gran lasco. Il timoniere chiama la strambata e attende la risposta dell’equipaggio. Il timoniere a questo punto poggia un pochino, portando la barca in andatura di poppa. Il fiocco, sventato dalla randa non porta più, e si affloscia. Cazziamo tutta la scotta della randa. Portiamo quindi il boma a centro barca e lo facciamo passare dall’altra parte, cambiando quindi le mura. Passato il boma, laschiamo la scotta della randa. A questo punto si fa passare anche il fiocco e la manovra di strambata è conclusa. E ci troviamo al gran lasco con nuove mure.


7-I venti

 

Vento reale (True Wind) è il vento che effettivamente spira. Lo sentiamo quando siamo fermi.

Vento Velocità (Indicated Speed) della barca  creato dal movimento.

Vento apparente (Apparent Wind) è il vento risultante dalla differenza tra il VR e il VV.

Ora introduciamo alcune unità di misura che si usano in marina: il miglio marino (NM) è l'unità di misura per le distanze. E' pari a metri 1.852, il nodo (kn) è l'unità di misura per la velocità. Corrisponde a miglia l'ora. Quindi si dice nodo oppure mg/h. La forza del vento viene interpretata con la scala Beaufort, in una scala da 1 a 12 dove 12 è l’intensità maggiore. Ad ogni punto corrisponde anche una determinata altezza dell’onda.

Quella sotto viene chiamata la rosa dei venti.



8-I nodi


I nodi di una barca sono importantissimi: la sicurezza delle attrezzature, dell’equipaggio e della barca dipende dalla qualità e dalla tenuta dei nodi. I nodi marinari hanno le seguenti caratteristiche: veloci da eseguire hanno una tenuta sicura semplici da sciogliere anche se hanno subito forte tensione Dobbiamo però sapere quale usare a seconda dell’utilizzo che devono avere, del compito che devono svolgere. I nodi che saranno utili alla nostra causa sono solo due:


La "gassa d'amante"

il principe (o principessa) dei nodi, usato moltissimo in barca, nodo per formare un anello al termine di una cima così che essa possa serrare senza strozzare.

 

Il "parlato"
 


nodo usato sia per l'ormeggio che per fissare i parabordi, è formato da due mezzi colli appaiati e incrociati in modo che la cima in tensione ed il suo capo rimangano interni ai mezzi colli, così da auto strozzarsi.


Alleghiamo per conoscenza una tabella indicativa della tabella Beaufort in uso principalmente tra i naviganti

Scala Beaufort


Dispensa di preparazione alla vela e al progetto formativo di team sailing

Materiale ad uso interno World sailing charter Ltd, curato da:

Paolo Spallone

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